Colombaia e cave antiche
Cripta del crocefisso
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Madonna di Costantinopoli

Cripta del crocefisso

Un viaggio nella Cripta

Video realizzato da www.visitaugento.it

Ritornando sulla strada asfaltata, subito a sud dell’incrocio tra la strada per Melissano e quella per Casarano, si trova la Cripta del Crocefisso, che dà il nome a tutta la località; la cripta era ubicata in prossimità del principale tracciato viario che da Ugento andava verso nord, probabilmente risalente all’epoca messapica.

All’ambiente ipogeo, posto al di sotto di una cappella di XVI sec., si accede mediante una ripida scala con copertura a botte, preceduta da un portale; ai piedi della scala, l’ingresso è sormontato da una lunetta affrescata con la scena della Presentazione di Gesù al Tempio. L’aspetto attuale della piccola chiesa rupestre, a pianta trapezoidale, con il soffitto per lo più piano alto mediamente m. 2 e sorretto da due colonne, è il risultato di una ristrutturazione databile al XVI-XVII sec., epoca in cui fu anche realizzata la cappella soprastante. Un altare a blocchi di epoca moderna è situato nella parete di nord-est, un gradino-sedile in quella opposta e un foro-luce si trova nell’angolo sud-orientale. L’accesso, che in origine avveniva da ovest, dal fronte di cava che delimita il nucleo roccioso in cui è stata ricavata la cappella, è stato, nel corso della ristrutturazione, chiuso da un muro. Interventi di restauro e di scavo realizzati nel 2004-2005 hanno permesso l’esame di questo primitivo ingresso, all’esterno del quale sono state messe in luce alcune tombe a fossa di epoca medievale.

Le pareti e il soffitto sono ricoperti da affreschi datati tra il XIII e il XVII sec., accompagnati da iscrizioni in greco e in latino. Il ciclo pittorico più antico comprende un’Annunciazione, un Cristo Pantocratore, una Vergine della tenerezza e una Madonna in trono della fine del XIII sec. e un San Nicola degli inizi del XIV sec., tutti affrescati alle pareti; sul soffitto, nel XIII sec. sono stati dipinti elementi astrali, stelle a sei e a otto punte, animali reali e fantastici, motivi floreali e vegetali, scudi crociati in rosso e scudi crociati in nero. In questi ultimi elementi è stata vista un’allusione, rispettivamente, ai Templari e ai Cavalieri Teutonici, committenti, secondo alcuni studiosi, della decorazione. Recentemente è stato ipotizzato che la sua realizzazione possa essere ascritta alla volontà di una famiglia privata locale. Sempre alla prima fase decorativa sono riferibili alcuni resti di affreschi individuati in prossimità dell’ingresso originario e in altri punti dell’ipogeo; a un secondo intervento pittorico, datato al XVII sec., sono invece pertinenti una Crocifissione dipinta sopra l’altare e la già ricordata Presentazione al Tempio realizzata lungo la scalinata del nuovo accesso alla chiesa rupestre.

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